“La risposta al fenomeno della povertà educativa minorile è la comunità educante, che comprende l’insieme dei soggetti coinvolti nella crescita e nell’educazione dei minori. In primis scuola e famiglia, ma anche organizzazioni del Terzo settore, privato sociale, istituzioni, società civile, parrocchie, università, i ragazzi stessi. Comunità educante è l’intera collettività che ruota intorno ai più giovani. Una comunità che cresce “con” loro, e non solo per loro; che educa gli adulti del domani, ma che si fa anche educare e cambiare da loro.
Per far nascere una comunità educante è necessario coinvolgere tutti i soggetti del territorio nei progetti per riportare i ragazzi e le loro famiglie al centro dell’interesse pubblico. Condividendo strumenti, idee e buone pratiche è possibile raggiungere l’obiettivo comune di migliorare le condizioni di vita di bambini e ragazzi, che diventano non solo destinatari dei servizi, ma soprattutto protagonisti e soggetti attivi delle iniziative programmate e attivate”. (tratto da https://percorsiconibambini.it/)
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“Per comunità educante intendiamo un tessuto di relazioni solidali e collaboranti, costituito e alimentato da coloro che vivono e operano in un territorio, che ne hanno a cuore il destino e che riconoscono la responsabilità dell’abitarlo insieme. Costituiscono la comunità educante tutti coloro che – a partire da sensibilità e riferimenti diversi – sentono e vivono l’impegno di partecipare e contribuire alla crescita educativa, culturale e sociale delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, degli stessi adulti. La comunità educante è dunque informale, aperta, tollerante, costituita dai processi di collaborazione di diversi soggetti locali in dialogo, che con intensità diverse condividono l’impegno nel promuovere prospettive e pratiche educative rispettose, inclusive, generative. Una pluralità di soggetti di riferimento che va dai genitori alla scuola, dalle associazioni di volontariato, culturali, sportive alle organizzazioni religiose, dagli attori economici alle istituzioni: soggetti che, nei loro ambiti di intervento, riconoscono l’apporto educativo che mettono in campo e ne fanno un elemento guida della loro azione”. (tratto da https://www.secondowelfare.it/)
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“La comunità educante è l’insieme degli attori territoriali che si impegnano a garantire il benessere e la crescita di ragazze e ragazzi. Di che attori territoriali parliamo? Come si interfacciano e qual è il loro scopo? Con attori territoriali si intendono tutte quelle figure che fanno parte di una zona di una città, di un quartiere o di un Paese che operano sul territorio a scopi diversi. Per fare degli esempi concreti: sono le associazioni culturali e sportive, gli oratori, le istituzioni, le organizzazioni non governative, , le famiglie, i docenti, il personale scolastico e possono farne parte anche le aziende. Sono questi ed altri micro mondi che, per quanto riguarda la comunità educante, gravitano intorno ad un nucleo ben preciso: la scuola. Questi attori possono formalizzare la collaborazione attraverso la costituzione di patti educativi di comunità, basati sulla co-progettazione e corresponsabilità dell’azione realizzata su ogni specifico territorio, che hanno come obiettivo ultimo il benessere e la crescita di bambini e ragazzi da un punto di vista educativo, formativo e di costruzione del loro futuro”. (tratto da https://www.savethechildren.it/)
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