“In caritate et veritate servire”: nove anni fa l’ordinazione episcopale di mons. Giovanni Accolla

“In caritate et veritate servire”: nove anni fa con questo motto mons. Giovanni Accolla veniva ordinato arcivescovo nel santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa, sua città d’origine. Il 20 ottobre 2016 Papa Francesco lo aveva scelto come guida dell’arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela: “Và, incontra la tua gente, fai del bene”. Con queste parole il Pontefice inviava quel parroco semplice in riva allo Stretto, dopo quasi mezzo secolo vissuto nel capoluogo aretuseo. Con il suo temperamento deciso, una spiccata sensibilità verso gli ultimi – i poveri, gli ammalati, i disabili – Accolla ha avviato un cammino pastorale sotto lo sguardo amorevole della Madonna della Lettera, prediligendo “i luoghi del dolore e del disagio dove è necessario prendersi cura delle persone coltivando la speranza”. Una pastorale la sua in cui carità, Eucarestia e Parola hanno compimento in “un presbiterio fatto di uomini di strada, liberi profeti, disposti a respingere i compromessi e sporcarsi le mani con chi sta ai margini esistenziali” e laici desiderosi di riscoprire quell’identità cristiana finalizzata alla promozione umana e allo sviluppo sociale del territorio”.  Quel “Viva Maria” imparato e gridato a gran voce con i messinesi ogni 15 agosto, ha segnato la sua strada giorno per giorno. Per celebrare questo nono anniversario ha scelto la comunità dell’Annunziata; a concelebrare con lui il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro che ha ricordato il tempo trascorso e l’attenta cura pastorale. La cura dei giovani, delle famiglie, il dialogo con le istituzioni, l’apertura all’inclusione sociale: questi i tratti del suo ministero che ufficialmente si concluderà nel 2026; canonicamente infatti i vescovi, al compimento del 75mo anno di età, rimettono il proprio mandato, sebbene poi spetti al Papa la decisione definitiva e la scelta del successore. L’esperienza della visita pastorale che lo ha visto impegnato negli ultimi due anni – “Un tesoro in vasi di creta” – gli ha permesso di incontrare e conoscere a fondo le comunità (nelle scuole, nei luoghi istituzionali e negli spazi commerciali) raccogliendo istanze, condividendo disagi e punti di forza, avviando un processo sociale e culturale che ha dato frutto, concretizzando il senso del cammino sinodale e il giubileo della Speranza. Il patto educativo per i giovani, la cura delle vocazioni, l’ascolto del sacerdoti, l’attualizzazione delle tradizioni religiose sono solo alcuni dei segni del suo impegno. “Dico grazie ai messinesi che hanno incrociato la mia strada in questi anni; ogni incontro e conoscenza è stato motivo di ricchezza; nello sguardo di ognuno ho riconosciuto quello di Dio”. Oggi come nove anni fa, “trepidante e consapevole delle fragilità”, ha ha chiesto a tutta la comunità messinese di continuare a pregare per lui. Mons. Accolla oltre a essere stato parroco a Ortigia, ha ricoperto incarichi di grande responsabilità: è stato economo diocesano e direttore della Caritas, economo dello Studio Teologico S. Paolo di Catania; membro del Comitato Cei per l’edilizia di culto e presidente della Fondazione S. Angela Merici Onlus, un ente ecclesiastico no profirt a Siracusa, che eroga prestazioni riabilitative alle persone con disabilità e altre attività a beneficio di persone anziane e malati di AIDS.

condividi su