Una grande gioia, sabato 09 marzo, ha colmato i cuori di tanti giovani e meno giovani che si sono ritrovati nella Chiesa SS. Annunziata dei Catalani per condividere con i loro Pastori, l’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla e il Vescovo Ausiliare Mons. Cesare Di Pietro, una missione territoriale, per le vie del centro, ove si collocano bar, pizzerie, ristoranti, pub…, sempre gremiti fino a tarda notte. L’iniziativa, delineata nel progetto pastorale “Sentinelle nella notte”, viene proposta già da quattro anni da alcuni Uffici ed Organismi Diocesani (Ufficio Liturgico, Ufficio Migrantes, Ufficio Missionario, Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile, Seminario Arcivescovile e USMI), con l’intento di attualizzare nella quotidianità il messaggio di Gesù, il mandato missionario che consegnò ai discepoli e a tutti gli uomini che si professano cristiani: annunciare, senza timore, il Vangelo ad ogni creatura, fino agli estremi confini della terra. Così, con cadenza bimestrale, da novembre a marzo, nonostante il frastuono e la “movida” messinese del sabato sera, da una chiesa un po’ sottomessa rispetto al livello attuale della città, si sono sprigionati i raggi dell’Amore di Dio, attraverso la potenza dell’Adorazione Eucaristica, del Sacramento della Riconciliazione, il coraggio di alcune coppie di giovani che, “chiamati e mandati”, con la forza dello Spirito Santo e della comunità orante, comunicavano ad altri giovani che incontravano per strada la loro gioia di essere cristiani, la loro certezza che Dio esiste perché ha compiuto meraviglie anche nella loro vita. Il tutto con molto entusiasmo, con umiltà e semplicità. Impresa non facile, perché nella nostra amata Messina, purtroppo, ci sono ancora fitte schiere di adolescenti, giovani, uomini e donne che hanno un’idea distorta di Dio o che lo rifiutano, pensando di non averne bisogno, di poter bastare a se stessi, di poter essere felici soltanto circondandosi di cose materiali, rispondendo a tanti interrogativi dell’animo prettamente con la razionalità e con il potere della scienza. Questa missione territoriale, dunque, sfida il “deserto” che può attanagliarsi nell’animo umano e che può devastare la nostra città, unisce tutti nella preghiera, creando un ponte luminoso tra terra e Cielo, legami di fraternità, di figliolanza, imprime nella memoria di ciascuno nomi, volti, storie. Non potrò dimenticare: gli occhi e le parole di una giovane ragazza straniera che stava per iniziare il suo “lavoro notturno” e che impossibilitata ad entrare in chiesa, e non solo per motivi di tempo, si affidava alle nostre preghiere e ci benediceva per quanto facevamo; la commozione di un noto professionista messinese che, dopo aver pescato da un sacchetto un bigliettino contenente un pensiero di San Francesco, ci ringraziava per l’attenzione che gli avevamo rivolto e lodava l’iniziativa; l’interesse di alcuni ragazzi che avevo già incontrato in altre missioni e che ancora una volta ascoltavano la spiegazione del loro messaggino, incapaci persino di leggerlo! E tanti e tanti altri volti e dialoghi, più o meno cortesi, ma tutti molto preziosi. Mons. Cesare Di Pietro, che con tanto entusiasmo e ardore pastorale ha presieduto l’Adorazione Eucaristica comunitaria e ha donato sollievo a tanti fratelli e sorelle che con fede hanno sperimentato la gioia del Sacramento della Riconciliazione, ha affermato: “Al centro di questa missione ci sono tanti cuori attratti da una Calamita: Gesù, che sempre ci colma di gioia”. Indimenticabili per tutta l’assemblea il calore e l’incoraggiamento trasmessi con la sua vigorosa stretta di mano e con le sue parole di incoraggiamento ad essere “lanterne che bucano la notte dell’umanità irrequieta, candele che con la luce che viene da Dio rischiarino i cuori che ancora sono in attesa della Sua Parola, Parola di Verità e di Libertà”, ma altrettanto importante la presenza silenziosa e discreta del nostro amato Arcivescovo, Mons. Accolla che, unendosi in preghiera con l’assemblea, con il suo amorevole e incoraggiante sorriso, ha donato un forte sostegno nonchè un’autentica testimonianza di comunione tra la comunità e il suo Pastore, che con ardore e perseveranza si prende cura delle Sue pecorelle.
Maria Pia Bonanno