A 31 ANNI DALLA MORTE DI MONS. FASOLA

Il 1 luglio si ricorda l’arcivescovo Francesco Fasola, pastore santo che da Novara in Piemonte, ordinato vescovo, giunge nella nostra Sicilia per vivere il suo ministero episcopale a servizio di tre diocesi. Nominato coadiutore del vescovo Peruzzo di Agrigento, vi rimane dal 1954 al 1961, quando viene nominato vescovo di Caltagirone dopo mons. Capizzi dal 1961 al 1963. Quindi, il 15 settembre 1963, sotto lo sguardo di Maria e per la città di Maria, viene nominato arcivescovo di Messina, succedendo a mons. Angelo Paino. L’episcopato di mons. Fasola è brezza che rinnova, calore che scalda i cuori, lasciando traccia profonda in chi lo ha conosciuto. Nominato vescovo e inviato nella nostra Isola, confiderà al suo figlio spirituale, Oscar Luigi Scalfaro, “mi sento più siciliano dei siciliani”. Verità vissuta fino in fondo e anche dopo la sua morte, tanto da voler essere sepolto nella cattedrale di Messina. Nel giorno delle sue esequie, il card. Salvatore Pappalardo disse: “E’ commovente che, dopo averla lasciata questa terra, questa Chiesa, sia voluto tornare in questa nostra Isola di Sicilia. Innamorato della nostra terra, della nostra Isola, innamorato della nostra gente con la quale divise gioie e dolori”.Nella basilica cattedrale di Messina è stata celebrata l’Eucaristia presieduta da mons. Vittorio Mondello, arcivescovo emerito di Reggio Calabira-Bova, già ausiliare di Messina e vescovo di Caltagirone. Hanno concelebrato il postulatore della causa, mons. Giò Tavilla – il quale ha rivolto il saluto iniziale -, don Roberto Romeo e don Vincenzo Majuri della commissione storica e altri sacerdoti. Hanno partecipato l’associazione “Amici del Servo di Dio mons. Francesco Fasola”, attore della causa, con i coniugi Ettore e Ada Paternicò, rappresentanti delle diocesi di Piazza Armerina – sede dell’Associazione – di Agrigento e di Caltagirone e un nutrito gruppo di fedeli di Messina. Dopo la preghiera alla tomba di mons. Fasola, nella vicina parrocchia di S. Caterina V. M. si è tenuta una conferenza sul rapporto da mons. Fasola e la realtà giovanile del tempo, a partire da una parte del suo epistolario indirizzato al nipote Silvio. La relazione tenuta da don Roberto Romeo è stata accompagnata da commenti musicali all’organo con il M° Stefania La Manna e i soprani Chiara Lucà e Yulia Fedorenko.L’inchiesta diocesana è stata aperta il 31 marzo 2006 dall’arcivescovo Giovanni Marra, in seguito alla richiesta accompagnata da 18.045 firme. Oggi, il tribunale ecclesiastico ha quasi completato l’escussione dei testi indotti ed ex officio e rimane il lavoro che la commissione storica sta conducendo sugli scritti inediti del servo di Dio.La sua testimonianza di pastore innamorato delle gente, con l’odore delle pecore, solleciti e sostenga il ministero di vescovi e presbiteri delle Chiese di Sicilia. La sua calda umanità accompagni i progressi del popolo santo di Dio, mentre con la preghiera invochiamo da Dio il riconoscimento ufficiale della sua santità.

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