Ieri sera, 14 agosto, come da attesa tradizione, l’arcivescovo Giovanni Accolla ha presieduto l’Eucaristia ai piedi della Vara, in piazza Castronovo.
Concelebrata da numerosi sacerdoti, presenti autorità cittadine, rappresentanti di confraternite, partecipata da tanti fedeli, il pastore della Chiesa messinese ha rinnovato un segno molto forte. L’essere nel luogo da dove si snoderà il percorso che attraversa idealmente l’intera Città, è metafora del sapersi mettere sempre in cammino, avere la forza di ripartire dentro un continuo dinamismo che pone l’uno accanto all’altro in un tenace impegno di fraternità. Infatti, nella sua omelia ha voluto usare un’immagine che non solo afferma ma racconta la vita del nostro popolo messinese:«diventare testimoni di perdono e di speranza – simbolo dellarinascita di Messina – dando senso al cammino dietro a Maria, fra quelle corde tirate che diventano prolungamento dei cuori».
Inoltre, ritrovarsi tutti insieme, nell’unica identità messinese, alla base della Vara, è stare ai piedi di Colei che invita a guardare le cose del cielo, unita a Cristo – Uomo nuovo – portando l’intera realtà umana e quotidiana nell’orizzonte della speranza.
Un cielo, infine, che non ci stacca dalla vita di ogni giorno, «spesso la quotidianità con il suo carico di responsabilità non ci permette di accorgerci dei bisogni di chi ci sta accanto, di guardare i fratelli e le sorelle che soffrono per le guerre, i soprusi, sopraffatti dalla cultura della vendetta», ha affermato l’arcivescovo.
Con Maria, fiduciosi in Cristo che esalta la condizione di ogni uomo e di ogni donna, il popolo messinese può essere vittorioso contro ogni male.