Missione territoriale Sentinelle nella Notte

Una serata di pioggia scrosciante non ha impedito a tanti giovani di uscire per riunirsi con i propri amici, alla ricerca di un divertimento che possa allontanare per qualche ora dubbi, preoccupazioni, ansie e paure. La missione delle “Sentinelle nella notte”, che si è svolta lo scorso sabato 4 marzo, ha proprio la finalità di porsi in ascolto dei giovani del nostro territorio. Molti di loro si sono avvicinati alla Chiesa dei Catalani: coppie di giovani e meno giovani che hanno conosciuto l’Amore di Dio e non possono non trasmetterlo a tutti coloro che incontrano, consapevoli che solo il Signore può davvero sanare ogni ferita, dissolvere qualsiasi dubbio e riempire di amore il cuore di ogni uomo.

Proprio quella stessa serata di pioggia del 4 marzo non ha impedito lo svolgimento della Missione Territoriale con Adorazione Eucaristica, che, periodicamente, vari Uffici e Organismi diocesani (Ufficio Liturgico, Ufficio Migrantes, Ufficio Insegnamento Religione Cattolica, Ufficio Missionario, Servizio di Pastorale Giovanile, Seminario Arcivescovile, USMI), parrocchie, gruppi e movimenti propongono presso la Chiesa “S. Maria Annunziata dei Catalani”, con lo scopo di coinvolgere tutti coloro che passeggiano lungo le strade limitrofe. Le Sentinelle nella notte conoscono perfettamente la gioia immensa che si prova nel fermare un gruppo di ragazzi, iniziare a dialogare con loro, ascoltare i loro dubbi, le perplessità, i turbamenti e le angosce dei loro cuori, invitarli a un incontro con Dio e vederli scendere quelle scale che conducono alla Chiesa dei Catalani. Tra di loro c’è chi entra per pregare e scrivere un breve pensiero su un fogliettino, chi sente di volersi confessare dopo tanti anni (grazie alla presenza di due sacerdoti padre Massimo Cucinotta e don Bartolo Saltalamacchia), chi, magari, rimane lì inchiodato sulla soglia  della porta d’ingresso, guarda verso l’altare e si sente amato, anche se non riesce ancora ad ammetterlo nemmeno a se stesso.

Una serata di pioggia non ha impedito alla “Luce” di splendere nel buio e all’Amore di Dio di diffondersi per le vie della nostra città, poiché come scrive Susanna Tamaro: “…tra la nostra anima e il nostro corpo ci sono tante piccole finestre, da lì, se sono aperte, passano le emozioni, se sono socchiuse filtrano appena, solo l’amore le può spalancare tutte insieme e di colpo, come una raffica di vento”.

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