Celebrata in Cattedrale la Messa Crismale

Giovedì santo 6 aprile, l’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla ha presieduto la S. Messa Crismale nella Basilica Cattedrale, all’interno della quale hanno concelebrato il Vescovo ausiliare e i sacerdoti provenienti da tutta l’arcidiocesi con la partecipazione di un considerevole numero di fedeli laici.

La S. Messa del Crisma è “una manifestazione della comunione dei presbiteri con il proprio vescovo nell’unico e medesimo sacerdozio e ministero di Cristo”.

All’inizio della celebrazione, il Vescovo ausiliare Mons. Cesare Di Pietro ha rivolto il suo indirizzo di saluto, ponendo l’accento sulla bellezza del ravvivare il dono di Dio che è nei presbiteri – ricevuto attraverso l’imposizione della mani del vescovo nel giorno della propria ordinazione – e il “sì” pronunciato in risposta al progetto d’amore di Dio.

Nell’omelia, l’Arcivescovo ha invitato l’assemblea, ed in modo particolare i presbiteri, a fissare lo sguardo su Cristo, traducendo la forza di questa immagine nell’impegno ministeriale a cui tutti i sacerdoti sono chiamati. Tenere, dunque, fisso lo sguardo su Gesù a cominciare dal quotidiano che abbraccia la vita di ogni ministro ordinato. In merito, Mons. Accolla domanda: “Lo contempliamo come Alfa e Omega della nostra vita? Come principio e fine del nostro agire? (cfr. Ap 1,8)”. E nel rispondere cita il profeta Geremia, allorché, alla chiamata del Signore, risponde “Tu mi hai sedotto ed io mi sono lasciato sedurre” (20,7). Le parole dell’Arcivescovo continuano a sollecitare la riflessione di ogni sacerdote, poiché l’atteggiamento di tenere fisso lo sguardo su Gesù è invito alla conversione e, particolarmente, è riconoscersi “vasi d’argilla”, per riporre ogni fiducia in Cristo ed acquisite il suo stile di vicinanza, compassione e tenerezza.

L’Arcivescovo, quindi, non ha voluto fare sconti sulla missione sacerdotale dell’annuncio della Parola e su ciò che il mondo si attende da ogni presbitero. “All’uomo di oggi che ricerca di Dio – ha affermato – il sacerdote è chiamato a dare risposte non ideologiche, ma esistenziali frutto di un suo cammino e di una esperienza personale di fede. «Il mondo non ha bisogno di maestri, ma di testimoni» (Paolo VI, 1974)”.

La Messa crismale prende in nome dalla preghiera di consacrazione del sacro Crisma, olio misto a profumo, prodotto da circa trenta essenze profumate e infuse nell’olio prima della preghiera consacratoria. Anche quest’anno, nell’ampolla contenente l’olio per il crisma è stato versato quello proveniente dagli ulivi piantati nell’area dove è avvenuta la strage di Capaci, donato all’Arcivescovo dal Questore di Messina dott.ssa Gabriella Ioppolo. L’arcivescovo, quindi, ha benedetto l’olio dei catecumeni e degli infermi e consacrato il sacro crisma, che sono stati accolti la sera di giovedì nelle comunità parrocchiali dell’arcidiocesi durante la Messa “in Cœna Domini”.

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