“Incontri di Pace” – Dialogo interreligioso

L’esposizione “Incontri di Pace”, inaugurata a Taormina sabato 10 Dicembre 2022, vuole richiamare il dialogo interreligioso tra gli esponenti delle tre Religioni monoteiste: ebraismo, cristianesimo e islamismo.

In questo periodo tristemente segnato dal conflitto russo-ucraino, la mostra siciliana intende riconsegnare il valore della pace tra i popoli, le culture e le religioni, valore connaturale alla festività cristiana del Natale del Signore.

La mostra nasce dalla sinergia tra l’Assessorato alla Cultura del Comune di Taormina e l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela.

Hanno anche contribuito attivamente alla realizzazione dell’esposizione il Centro di Cultura Islamica di Messina, il Centro Europeo di Studi su Mito e Simbolo, la Biblioteca Universitaria Regionale “Giacomo Longo “ di Messina, l’Arcipretura di Taormina, quella di Itala (ME), la comunità Anglicana di Taormina, la Comunità Ellenica dello Stretto e il Segretariato per le attività ecumeniche di Messina.

L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni. La prima consta di libri sacri e oggetti di culto della comunità ebraica: dalla Torah alla menorah (candelabro a sette bracci), allo yad, al tallit messianico e allo shofar utilizzato nelle festività ebraiche. La seconda è dedicata al Cristianesimo, tanto nella forma occidentale (latina) che orientale (cattolica e ortodossa); si possono ammirare splendidi esemplari di argenteria settecentesca, tra cui un calice, un ostensorio, un turibolo e carte gloria, come pure oggetti di culto bizantini utilizzati per la celebrazione della Divina Liturgia. In questa sezione insistono anche due magnifiche icone russe della Ghennesis (Natività), normalmente custodite nella sontuosa collezione del Seminario Arcivescovile di Messina. In un espositore a parte è stata collocata un’altra icona, proveniente dalla medesima collezione, raffigurante i Santi Monaci di Kiev, testimoni della santità che ha caratterizzato e caratterizza quel popolo martoriato.

La terza sezione è quella islamica e mostra il Corano in lingua araba, le traduzioni in lingua italiana, inglese e francese del libro sacro dell’Islam, gli abiti dell’Imam, il tappetino per la preghiera e varie raffigurazioni della Mecca, della città di Medina e di altre moschee storiche.

Una quarta sezione raccoglie tre manoscritti medievali, appartenuti all’Archimandritato del Santissimo Salvatore di Messina, oggi custoditi nel fondo antico della Biblioteca Regionale Universitaria di Messina. Si tratta del Messanensis Graecus 115 (XII secolo), libro tipico contenente le norme che i monaci italo-meridionali erano tenuti ad osservare a partire dalla riforma voluta da San Luca primo archimandrita del Santissimo Salvatore tra il 1131 e il 1133; del Messanensis Graecus. 29 (1307), Menologio bizantino con le Vite dei Santi italo meridionali, e del Messanensis Graecus 176 (XI secolo), frammento di rotolo contenente parte della liturgia di San Basilio. I manoscritti esposti sono senz’altro i manufatti più pregevoli e importanti della mostra taorminese. I codici, redatti tra l’XI e il XIV secolo, vogliono testimoniare l’integrazione tra cristiani e musulmani che ha caratterizzato l’epoca della conquista e della dominazione normanna della Sicilia (XI secolo).

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