Basilica Cattedrale, 17 settembre 2023

L’Arcivescovo Giovanni Accolla apre la Visita Pastorale

Chiesa in missione, un solo corpo unito dalla carità

Il pastore della Chiesa messinese ha chiamato e il popolo santo che è in Messina – Lipari – S. Lucia del Mela – sacerdoti, diaconi, famiglie religiose e laici – ha risposto prontamente: Eccomi!
Con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo nella Basilica Cattedrale domenica 17 settembre si è aperta la Visita Pastorale che coinvolgerà le 247 parrocchie dall’arcidiocesi con le realtà presenti «nei luoghi ove la ferialità della vita si esprime».
In una cattedrale gremita, segno di comunione e della volontà di camminare insieme, l’arcivescovo ha parlato ad una Chiesa che è chiamata ad essere coraggiosa nell’annuncio, capace di «vedere con il cuore, di condividere, di dialogare, di camminare insieme», come affermato durante la sua omelia.
Citando san Giovanni Crisostomo, ha voluto evidenziare la forza intrinseca della Chiesa fondata su Cristo e corroborata dalla comunione che rende più efficace e credibile l’annuncio, rendendolo profezia. «Molti marosi e minacciose tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi, perché siamo fondati sulla roccia – ha detto mons. Accolla citando il santo arcivescovo di Costantinopoli. Noi siamo un solo corpo, e non si separa il capo dal corpo, né il corpo dal capo.
Anche se distanti, siamo uniti dalla carità». Parole forti che aprono alla speranza – «un tesoro in vasi di creta» – e rivelano l’identità della nostra Chiesa, ricordando a questo popolo che siamo «chiamati a diventare sempre più, nella fedeltà alla nostra vocazione, tempio e dimora di Dio tra gli uomini». Di fronte ad antologiche frasi di profeti di sventura che serpeggiano anche sui social, le parole dell’arcivescovo e la presenza compatta – non omologata, ma costruita sulla comunione – di sacerdoti e fedeli convenuti nella Cattedrale, ha espresso l’entusiasmo nell’impegno pastorale e lo stile sinodale che ne accompagna la testimonianza, tracciando più marcatamente uno dei sentieri da percorrere: «vivere la Visita Pastorale come un lungo periodo di “Chiesa in missione”, come una vera “missione diocesana” che si propone di alimentare nelle nostre comunità di fede la gioia di annunciare il Vangelo e di testimoniarlo nell’oggi della storia».
Infine, l’arcivescovo ha esortato a vivere i due importanti profili che caratterizzano la Visita: la preoccupazione spirituale e pastorale e la verifica canonica delle strutture e del patrimonio artistico-culturale. Ha puntato molto sulla preghiera, sull’autenticità della vita, sulla testimonianza di santa vita sacerdotale che sollecita lo sbocciare di nuove vocazioni.
La presenza delle massime cariche istituzionali civili e militari ha ulteriormente manifestato l’incidenza sociale della Visita e la volontà di continuare a mettere in rete percorsi di impegno comune.

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