Rubrica “Ecumenismo Quotidiano”

Rubrica mensile “Ecumenismo Quotidiano“, a cura dell’Ufficio per il Dialogo Ecumenico e Interreligioso.
Spunti di riflessione e azione.
Quinta uscita – Luglio 2021

 

  • SFIDE E OPPORTUNITÀ DEL NOSTRO TEMPO

Dimorare nella ricerca dell’Assoluto in molteplicità di forme.
Quando si pone a dimora una pianta s’intende metterla in un posto definitivo, in condizione di mettere radici, crescere e portare frutto. Alla persona umana è chiesto di dimorare nella ricerca responsabile di un oltre, riconoscendosi partecipe della realtà che cambia; il cristiano adulto, in modo specifico, procede dimorando in Cristo: sulle sue tracce.

 

  • CONOSCERE un fatto di cronaca.

Dal 17 al 20 giugno, si  è svolta a Torino  la XVII rassegna Torino Spiritualità 2021, promossa da Turismo e Provincia in collaborazione con la chiesa cattolica, valdese e battista. Il titolo Desideranti. Slanci, brame, mancanze è ispirato all’attualità e al ruolo del desiderio che, come spinta vitale, spinge sempre oltre il già fatto. Incontri, in parte in presenza, in parte online, meditazioni, dibattiti, laboratori, spettacoli, hanno richiamato l’attenzione sulle molteplici dimensioni del desiderio umano e le infinite strade percorribili dalla ricerca. Si è parlato del desiderio di armonia, di non essere soli, di intimità, di parole autentiche, di emozioni e sentimenti relativi al nostro umano dimorare e rimettersi continuamente in cammino. Artisti, pensatori, ricercatori di aree scientifiche, culturali e religiose hanno guardato ai desideranti, credenti e non credenti, oggi al bivio tra desiderare e non desiderare, tradizione e presente, tra dimorare ed evadere dai momenti difficili, persone concrete chiamate a mettere a dimora le opportunità di un futuro che non finisca.

 

  • RI-CONOSCERE guidati dallo Spirito.

         Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. Giovanni 15, 4-8

 

  • AGIRE in amicizia, a servizio dell’unica Vigna del Signore.

La concretezza della vita cristiana è tutta nel dimorare, in Cristo, non in un ruolo, non  in un ministero o in una struttura, che mai potranno sostituire la relazione personale con il Signore e con la comunità.

 

  • PER ANDARE OLTRE. Sussidio, p. 125-127, n.7, Dimorare

L’attenzione è sul tipo di rapporto che Giovanni chiama “dimorare”: esso costituisce un’unità con il Signore che è anche la radice dell’unità della comunità. Nell’Europa postcristiana, si tratta di un tema “straniero”, anzi estraneo: che significa “dimorare in Cristo”? (…)
Le chiese hanno, in proposito, una lunga e ricca esperienza. Negli oltre duemila  anni della loro storia, esse hanno vissuto, pensato, organizzato in forma istituzionale, il “dimorare” in Cristo in una enorme ricchezza di forme. Assai spesso, anche in passato, l’ossessione per il potere, la centralità della questione di chi comanda (sempre, beninteso, accuratamente avviluppata nella retorica del servizio) ha appannato le espressioni di questa comunione, ma non le ha mai cancellate. Esse si sono cristallizzate, all’interno delle tre grandi famiglie ecclesiali, in molteplici realizzazioni, tutte immerse nel fiume della storia, dunque in perenne trasformazione, ma chiaramente riconoscibili nelle loro radici e nella loro specificità. Oggi trovo molto più interessante conoscere forme di fede cristiana  diverse dalla mia, nelle quale donne e uomini cercano di “dimorare” in Cristo, nella speranza di portare frutto: in termini di testimonianza della parola e di servizio solidale nei confronti degli altri.

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