Nell’atteso appuntamento della benedizione delle palme e dei rami d’ulivo, in una piazza Duomo gremita, l’arcivescovo Giovanni Accolla ha incontrato il popolo messinese che il Signore gli ha affidato attraverso il suo ministero apostolico e ha fatto risuonare la sua voce, indicando a tutti il Cristo, re e umile che – entrando in Gerusalemme – fa il suo ingresso nella nostra città.
Alla città – come il presule ha affermato – che vive nella “mondanità” della vita cittadina è posta una domanda fondamentale: “Chi è costui?”. Così, mons. Accolla ha voluto indicare a tutti Cristo Gesù e la forza del suo messaggio, la sua identità e ciò che realizza in chi lo accoglie. Traendo spunto dalla narrazione evangelica, che ci racconta come Gesù per entrare in Gerusalemme scelga e faccia slegare un’asina ed un puledro per condurli da lui, l’arcivescovo rammenta a tutti che Gesù è colui che “sceglie” e “scioglie”, come liberazione in vista del servizio. “Come è bello pensare che Gesù – ha affermato il presule – il nostro Re, è colui che dispone la nostra liberazione per scoprire la bellezza del servizio e annunciare la regalità di una vita salvata a quanti ancora soggiacciono alla schiavitù del peccato”.
L’inizio della Settimana Santa si apre all’insegna di ciò che ravviva nel credente l’essenza della sua regalità: il servizio vissuto percorrendo la via della testimonianza che permette di riconoscere che “ogni persona che incontriamo, in Cristo, è nostro fratello”.